Buona idea se vuoi farti esplodere come un pop-corn o se, viceversa, intendi solo impiegarlo come additivo al metano per ridurre le emissioni di carbonio. Un progetto nel Regno Unito è nato proprio per esplorare questa seconda opzione.

Non solo lo studio teorico, ma proprio un trial di 18 mesi è stato condotto sulla rete del gas dell'Università di Keele miscelando un 20% di idrogeno con un 80% di metano. Il risultato finale mostra una riduzione delle emissioni di carbonio pari al 7%, percentuale che sarebbe persino maggiore se solo l'idrogeno veicolasse la stessa quantità chimica del metano per unità di volume (cosa che non è). Ma non bisogna certo sottovalutare questa percentuale: se estendessimo la prassi della miscelazione nelle stesse condizioni all'intera rete del Regno Unito eviteremmo l'emissione di 6 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno. C'è ovviamente una premessa implicita: l'idrogeno non è una fonte energetica primaria, ma un vettore che va prima ottenuto. La generazione di idrogeno per elettrolisi consuma una quantità rilevante di energia elettrica e questa energia va ottenuta da fonti non fossili, altrimenti finiremmo con l'emettere a monte il carbonio che evitiamo di rilasciare a valle del processo.


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