Giudicare i No-Vax
Guardare al mondo, alla società, all'altro senza giudizi è forse cosa da mistici o comunque molto rara tra le persone comuni. Questo è ancora più vero in tempi straordinari in cui il valore della comunità agisce sulla superficie delle nostre vite con forza altrettanto straordinaria, incrementando così la pressione percepita dal singolo e dall'intero sistema sociale. E poiché un sistema sociale è eterogeneo e prevede zolle ideologiche con diverse caratteristiche meccaniche, si formano gruppi che tentano di direzionare sugli altri la pressione che sentono, mediante un processo che si espleta proprio tramite il giudizio, il quale finisce quindi con l'essere adoperato con cautela via via minore, fino alla rottura del dialogo. A seconda dei casi, anche la rottura può essere una risposta, ma non è certo il caso durante un'emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo, ché no, non è una guerra, ma un'emergenza sanitaria.
Bisogna davvero chiedersi se certe persone meritino gli strali che giungono dalla parte della società che si dichiara illuminata dalla conoscenza scientifica e piuttosto affinare questo giudizio, chiedendosi chi è responsabile di un simile caos e di tante morti che potevamo evitare ieri e potremmo evitare domani. E mi spiace dirlo, ma è pieno di persone che hanno abdicato ai propri ruoli di responsabilità in favore delle teorie più sceme ed insignificanti.
Breve storia No-Vax L’ho conosciuta lavorando per una fondazione scientifica, una persona solare, intelligente e sincera. Vive in una città del Centro Italia, ha un’ottima cultura umanistica, ha viaggiato, ha sempre vaccinato la figlia oggi diciasettenne. Siamo diventate amiche, malgrado le differenze e la distanza. Mi chiama ieri per raccontarmi una bella cosa: è entrata di ruolo nella scuola pubblica, dopo anni di difficoltà varie. Dovremmo festeggiare ma, mi dice, c’è il problema del tampone perché non ha il green pass, dal momento che non si è vaccinata. Per poter lavorare fa un tampone ogni due giorni e, oltre al costo, comincia ad avere problemi alle mucose nasali. Mi racconta che si era prenotata ad aprile per il vaccino, avrebbe dovuto fare Astra Zeneca. Quando sono emersi i problemi con quel vaccino si è rivolta a un amico medico, un luminare della Gastroenterologia, mi dice, molto noto nella sua città, ma senza svelarne il nome. Lui l’ha dissuasa dal vaccinarsi, le ha mandato documentazione no vax di ogni genere e infine l’ha invitata a partecipare a riunioni dei medici per le cure domiciliari “tutti contrari al vaccino”, mi dice. Mi chiama perché è disperata, non può andare avanti così. Passo 90 minuti al telefono a fare debunking di bugie grosse come case, dalla proteina spike “attiva” e cancerogena al vaccino non sufficientemente testato, passando da “ma le cure ci sono”. Cerco di mantenere la pazienza, e spiego, spiego, anche le cose scomode come le miocarditi che sì, ci sono, ma… Mi altero solo pensando a quel medico e al danno che ha fatto (la mia amica ha pur sempre più di 50 anni e sta andando a lavorare in mezzo ai ragazzini). Insisto perché legga altro, si informi e lì mi spiazza: “ma io mi fido delle persone, di te mi fido, se dici che è sicuro adesso ci penso”. Stamattina mi manda un sms significativo: “mandami delle cose da leggere, ho comunque paura, sono mesi che leggo di tutto”. Praticamente una richiesta di “disintossicazione”. Le ho consigliato il libro di Roberta Villa e spero che lo legga e mi richiami. E che decida di vaccinarsi, e magari di vaccinare anche la figlia. Racconto questa storia perché intorno ai no vax girano tanti giudizi sommari. La riprovazione morale io la riservo in questo caso a quei medici che con tanta efficienza spargono in giro informazioni false in barba al loro dovere deontologico. Non ha voluto darmi i loro nomi, se lo avesse fatto sarebbe già partita la denuncia all’Ordine. Ps: aggiungo un dettaglio importante riguardo alla retorica sui no vax. La mia amica è la persona meno social che conosco, non ha account su FB o IG, ma naviga su Internet e usa la posta elettronica. È con questi mezzi che è stata agganciata dai fanatici delle “cure domiciliari”.
— Daniela Ovadia, 2021-09-10
Questo post ti è stato utile?
Tieni a mente che questo sito è privo di tracker, analytics e pubblicità, quindi tutela la tua privacy ma non guadagna dalle visite (inoltre, è progettato per avere un impatto ambientale minimo).
Se ti piace questo blog, sostieni le mie riserve di caffeina