Una delle cose del momento che più mi sta a cuore, come qualcuno avrà capito dai vecchi post, è la raccolta firme per indire un referendum sull'Eutanasia Legale. In questi giorni siamo infatti impegnati nei tavoli di tutta Italia per raccogliere le firme affinché il parlamento si impegni una volta per tutte a discutere una legge sul fine vita, legge che allo stato attuale delle cose semplicemente non esiste.

Ho notato, però, che molte persone ignorano completamente l'argomento, quindi ho pensato di scrivere brevemente qualcosa al riguardo. Con la parola "eutanasia" ci si riferisce ad un atto che abbia come fine quello di provocare intenzionalmente la morte di un individuo in accordo alla sua esplicita volontà. In assenza di questo accordo, non si può parlare di eutanasia, quindi una legge in proposito non farebbe altro che ampliare la libertà della persona di decidere sul proprio corpo.

L'eutanasia, così come è concepita nei paesi che l'hanno già legalizzata (Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, vari paesi degli USA, Colombia...) è rivolta ai malati in condizioni di particolare sofferenza e senza speranze sostanziali di migliorare la propria condizione. Come certamente saprete, però, il referendum non può stabilire con precisione nessuno di questi dettagli, ma può abrogare una riga dell’art. 579 del codice penale, approvato con regio decreto il 19 ottobre 1930, in pieno regime fascista. Così facendo, potremmo finalmente mettere il parlamento nelle condizioni di legiferare, forti anche delle firme di tanti cittadini liberi ed interessati.

In "Eutanasia Legale", anche la parola "Legale" ha enorme peso, dato che non è un segreto che in Italia al giorno d'oggi si ricorra all'eutanasia di nascosto; questo implica però enormi rischi per i coraggiosi medici coinvolti, poiché se il segreto venisse meno, rischierebbero il proprio lavoro e persino la galera. Altri cittadini italiani hanno invece il privilegio di poter pagare cliniche estere per accedere ad un diritto di scelta che l'Italia nega e spegnersi alla luce del sole e circondati dai propri cari. Ma che diritto è, se è subordinato alle capacità economiche del singolo?

Concludo con alcune notizie dei giorni scorsi: abbiamo raggiunto e superato la quota 400.000 firme, ma è importante arrivare alle 500.000 entro settembre, quindi sebbene i risultati facciano ben sperare, non c'è tempo da perdere. Inoltre, a prescindere dall'obiettivo minimo, maggiore il numero di firme raccolte, maggiore sarà la pressione esercitata sulle istituzioni. Sul sito di Liberi Fino Alla Fine trovate tutti i tavoli attivi. Considerate che è anche possibile firmare se siete residenti all'estero, a patto che siate registrati all'AIRE. Per chi non avesse modo di raggiungere un tavolo, è da pochissimo attiva la piattaforma online per la firma digitale mediante SPID. A chiunque sia arrivato fin qui, grazie di cuore per l'interesse: la grandezza di un Paese si misura proprio dalla cura che riserva ai più deboli tra i suoi cittadini.

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