Cos'è la PAC e perché va ripensata da cima a fondo
In questi giorni si sta discutendo in Parlamento europeo la Politica Agricola Comune (PAC), argomento che tocca più o meno direttamente tutti i cittadini, visto che influenza la qualità e la quantità del cibo di cui disponiamo, ma che principalmente interessa gli agricoltori. Si tratta del più grande programma di sussidi diretti esistente a livello globale e infatti impegna più di un terzo del bilancio complessivo dell'UE, una cifra intorno ai 390 miliardi.
È giunto il momento di decidere le modalità di distribuzione del sussidio per il periodo 2021-2027 e non c'è bisogno che sia io a dirvi che 390 miliardi non sono noccioline, quindi mi sorprende che i giornali ne stiano parlando così poco o che non ne stiano parlando affatto. A tal proposito ringrazio la pagina Facebook CrowdForest per aver portato il problema alla mia attenzione e per avermi indotto a cercare delle informazioni in merito che ho deciso di condividere con voi.
La PAC nasce per "sostenere gli agricoltori e migliorare la produttività agricola, garantendo un approvvigionamento stabile di alimenti a prezzi accessibili", per "tutelare gli agricoltori dell'Unione europea affinché possano avere un tenore di vita ragionevole", per "aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali" e "preservare le zone e i paesaggi rurali in tutta l'UE". Tutte belle cose.
Peccato che l'80% dei fondi finisca nelle mani del 20% dei produttori e che questi ultimi facciano spesso lobby contro gli interessi della restante parte della comunità. Nei casi peggiori, invece, questi fondi vengono impiegati da Orban o altri dittatorucoli per foraggiare la loro piccola cerchia di oligarchi ed arricchirsi a scapito dei contribuenti di tutta Europa. A tutte queste problematiche si affianca quella dell'ecosostenibilità, dato che allo stato attuale delle cose (come hanno fatto notare i Verdi in parlamento) la PAC non è in linea con il cosiddetto Green Deal e con l'agenda della nuova commissione.Visto che la PAC ha fallito finora su tutta la linea, cioè sia nei propri obiettivi specifici che in quelli più generali dell'Unione Europea, nel 2018 la Commissione ha proposto una riforma; anche questa, però, è stata fortemente criticata per la sua debolezza ed è per questo che le negoziazioni sono ancora in corso. Ho letto i commenti di chi vorrebbe che una parte dei fondi siano destinati in via esclusiva al sostegno dell'agricoltura "biologica" (organic), altri affini (ma non identici) sulla riduzione dell'uso di pesticidi e antibiotici, ma anche quelli di chi si concentra più sull'entità della soglia massima obbligatoria di denaro ricevibile da una singola azienda. Io non voglio dilungarmi oltre in questo post, anche se chi mi conosce potrà immaginare un po' le mie opinioni. Piuttosto preferisco continuare ad informarmi in merito e nel frattempo chiedere a voi che ne pensate e se avevate o meno sentito parlare della questione PAC prima di oggi.
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