Ingolfarsi in una broda ribollente di grafici comparativi, di questi tempi, è facilissimo: si comparano coefficienti di diffusione, letalità, morbilità... Un grafico più inutile dell'altro!

Ma come si fa ad accostare tutti questi dati con tanta disinvoltura, sapendo che sono stati ottenuti con metodi differenti, frequenze differenti e, cosa forse più grave di tutte, classificati con parametri differenti!

Già risulta difficile paragonare efficacemente l'andamento dell'epidemia in varie regioni dell'Italia stessa, vista la disomogeneità delle risorse in ogni territorio e quindi le variazioni di frequenza... però va bene, quella è un'approssimazione che possiamo accettare, dato che il resto delle variabili sono CIRCA stabili. Ma con le altre nazioni?!

Fa ancora più incazzare il fatto che queste meta-analisi siano sistematicamente sventolate come stendardi per conferire medaglie a questo o quello stato. Sarà pure il XXI secolo, ma si presta ancora orecchio agli oracoli: l'unica differenza è che questi hanno smesso di proferire in scritturale ed ora parlano scientifichese.