Le sigarette elettroniche NON sono dannose
Intendiamo qui per "danno" un effetto biologico nocivo per l'individuo. Si legge:
Ma le sigarette sono davvero sicure?
oppure:
Provato che le sigarette elettroniche sono dannose per la salute!
Eccetera. E chi vi scrive s'è rotto le palle; forse perché fuma una sigaretta elettronica? A dire il vero, no, perché non è così. Molte persone fanno del fumo di sigaretta un simbolo positivo, altri lo fanno con l'e-cig, ma qui oggi non ho intenzione di parlare di simboli, di commercio, di queste menate che hanno solo a che vedere con l'identità di chi fa uso di questi prodotti. Infatti è noto che gli umani siano estremamente propensi ad identificarsi con le droghe di cui fanno uso, poiché l'usufruirne può diventare una piccola religione, un motivo di riconoscimento tribale... ma questo ce lo insegneranno i sociologi e non è interesse del presente post.
L'interesse, nel presente caso, è tossicologico, non sociologico o simbolico. Non importa stabilire chi ce l'abbia più lungo tra quelli che fumano tabacco e quelli che fumano cartucce di glicole additivato. La tossicologia è una scienza i cui risultati sono riproducibili, di cui si possono ottenere dati empirici e quantificabili e non è che domani mattina arriva Pincopallo e si mette a dare i numeri. Eppure quelli citati sopra sono titoli reali o verosimili, che vengono sparati a bella vista ogniqualvolta un ricercatore tira fuori dal cappello un nuovo paper sulle sigarette elettroniche, mettendone in luce i rischi. E sapete cosa viene fuori? Che questi rischi esistono! Ma non è una sorpresa, perché come sa chiunque abbia studiato un minimo di tossicologia, un rischio è associato all'uso di qualunque sostanza, dico letteralmente. L'acqua? Anche l'acqua. Ripeto, qualunque cosa può determinare un danno: ciò di cui la tossicologia discute è QUANTO questo danno sia probabile e quanto sia rilevante. Tra l'altro, più che di danno, si tende a parlare di azzardo, perché si vuole sottolineare il fatto che non solo l'agente è coinvolto nell'esercitarlo, ma anche il contesto in cui organismo ed agente chimico sono inseriti.
Quindi la domanda è: lo studio mette in luce i rischi, ma come dobbiamo interpretarli? Ci sono due alternative fondamentali:
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Sottolineare il rischio associato per la sua stessa esistenza, come se esso non dovesse esistere, ma invece c'è "ed è dimostrato" da studio tal-dei-tali.
-
Poiché la sigaretta elettronica si presenta come alternativa alla sigaretta tradizionale, possiamo sottolineare la differenza di tossicità tra i due dispositivi nicotiniferi.
Neanche a dirlo, il primo punto è del tutto IRRAZIONALE e, nonostante ciò (e anzi proprio per questo), è quello che viene adottato per acchiappare click a destra e a manca. Ribadisco: è irrazionale perché la presenza di un rischio non è nemmeno da mettere in discussione: che ci sia è ovvio a prescindere dagli studi. I più attenti mi faranno notare che è importante sottolineare un paio di cose prima di procedere, ovvero che evidenziare il rischio associato a priori sia importante per evitare che le persone inizino a fumare direttamente la sigaretta elettronica, convinti dell'assenza di pericoli; come seconda cosa vorranno ricordarmi che, essendo la sigaretta elettronica uno strumento abbastanza nuovo, non disponiamo di dati sufficienti a dimostrarne con certezza un determinato livello di sicurezza. E sapete che vi dico? Entrambe le obiezioni sono più che vere, verissime. Quindi è giusto informare le persone dell'esistenza di un rischio nell'utilizzo della sigaretta elettronica (così come di qualunque cosa) ed è giusto ricordare che la nostra attuale percezione di quel rischio potrebbe essere ribaltata domani da una nuova scoperta; ma non possiamo nasconderci dietro un dito, quando facciamo questi dovuti distinguo. Intendo dire che l'intento comunicativo degli articoli è solitamente, in maniera più che evidente, quello di insinuare subdolamente il dubbio nel lettore che la sigaretta elettronica celi tante insidie quanto quella classica. Questo, signori miei, è un atteggiamento da irresponsabili, dato che:
- Della tossicità della sigaretta classica siamo più che consci e sappiamo che è incomparabilmente più elevata. Abbiamo dati da vigilanza di lungo periodo e riconosciamo perfettamente i meccanismi tossicologici che conducono all'aumento delle probabilità di ammalarsi di tumori ai polmoni, di BPCO e altre patologie.
- Se anche non avessimo informazioni sulla sigaretta classica, è oggettivo che essa espone l'individuo ad una quantità di sostanze incredibilmente elevata e, tra l'altro, di sostanze in degradazione spesso si tratta, poiché sottoposte ad un processo di combustione.
- La sigaretta elettronica, invece, espone ad un aerosol con due sostanze di base: glicole e nicotina. Fare congetture sui loro effetti biologici è molto più semplice ed il pericolo che qualcosa faccia danni seri è drasticamente ridotto, poiché - essendo fuori discussione i processi di combustione - possiamo dare per assodato che le sostanze verranno somministrate così come sono e come le conosciamo. La nicotina ha una tossicità, vero, ma ne riusciamo a calcolare i rischi.
La tossicità da nicotina, inoltre, non è da considerarsi nemmeno, dato che, facendo il confronto con la sigaretta, essa cessa di sussitere, essendo essa presente in entrambi i prodotti in quantità comparabili. Cosa resta, quindi? Il glicole? Del glicole abbiamo una larga conoscenza ed infatti è utilizzato tranquillamente come alimento. Sappiamo quindi con certezza che per os non espone a rischi rilevanti. E come aerosol? Possiamo discuterne a lungo e prendere in esame una miriade di studi che mostrano come certi rischi potrebbero essere dati da interazioni col microbiota orale e quant'altro, ma è più che ovvio l'incomparabile divario che separa il rischio associato all'aerosol di glicole e quello associato al fumo di sigaretta. Quindi cosa voglio dire quando dico che le sigarette elettroniche "non sono dannose"? Intendo che esse sono molto meno tossiche della sigaretta classica e che quindi dovrebbero essere considerate come alternativa da tutti i fumatori che attualmente devastano le proprie vie aeree con quelle nubi tossiche e catramose che tanto amano.
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