Oggi, due aziende che si occupano di ricerca farmaceutica, hanno annunciato una collaborazione per combattere le malattie cardiache. Entrambe fondate nel 2014, hanno ricevuto l'anno scorso un prestigioso premio per l'innovazione da Frost & Sullivan.

Una delle due è Insilico Medicine, un'azienda che dichiara di sfruttare l'intelligenza artificiale per il drug discovery, lo sviluppo di biomarcatori e la lotta all'invecchiamento. Dico "dichiara" non perché sia del tutto errato, ma perché ultimamente si parla sin troppo facilmente di intelligenza artificiale, AI e quant'altro, principalmente per scopi di marketing. Diciamo più correttamente che l'azienda sviluppa algoritmi di machine learning (ed in particolar modo di deep learning) per rendere più rapide alcune della fasi fondamentali del processo di drug discovery.

Se avete 5 minuti e siete interessasti all'argomento, potete leggere qui un mio articolo nel quale illustro un esempio applicativo.

L'altra azienda coinvolta è TARA biosystems, che offre dei modelli cardiaci "su chip" per la sperimentazione preclinica dei farmaci. Si parla di organ-on-chip quando un sistema di microfluidica 3D simula le attività di un organo reale in maniera più complessa di quanto non si possa fare semplicemente in provetta. Si tratta pertanto di un modello in vitro dell'organo. Esistono modelli cardiaci, polmonari, epatici, renali, della barriera emato-encefalica... e tutti si propongono un semplice obiettivo: ridurre l'utilizzo di modelli animali, abbattere i costi e velocizzare il processo. Il fine non è poi tanto dissimile da quello degli algoritmi di cui sopra.

Non ci resta che aspettare e vedere se questa collaborazione porterà i risultati sperati.

Fonti: