Avete presente le vetrate delle chiese, no? Il loro colore nasce da un'arte maturata in mille anni di storia dell'uomo, cioè la pittura su vetro. In principio pensata per suscitare stupore o riverenza nei confronti di Dio e personaggi biblici annessi, oggi è stata adottata da Joel Kowit per la rappresentazione della sfera citologica, e non più celestiale.

L'immagine di testa, che rappresenta la farmacodinamica dell'indinavir nella sua interazione con la proteasi di HIV, spiega cosa voglio dire più di quanto io non possa fare con un profluvio di parole.

La scelta della vetrata come medium per la rappresentazione delle strutture cellulari e delle relative biomolecole non è casuale: ricorda infatti la superficie trasparente del vetrino da microscopi, così come i colori richiamano le varie colorazioni adottate dai microscopisti per evidenziare al meglio le componenti studiate.

CRISPR-Cas9§

In questa immagine è rappresentata CRISPR-Cas9, basata sul paper di Nishimasu del 2014, che ne risolse la struttura (PDB 4008).

Azzurro, turchese, vinaccia, rame, turchese chiaro vengono adoperati rispettivamente per la rappresentazione di adenina, timina, guanina, citosina ed uracile. La sequenza del DNA target codifica per cisteina, arginina, isoleucina, serina, prolina e arginina (cioè C-R-I-S-P-R). La sequenza di RNA non legata invece codifica in maniera del tutto simile per le iniziali degli autori dell'articolo di Nishimasu, in ordine così come appaiono su Cell. Più prevedibilmente, i colori delle eliche rappresentano invece i domini funzionali della proteina.


Fonte:

Joel Kowit

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(E. coli, scultura di Luke Jerram) .