A proposito di Supremazia Quantistica: NO.
Avete sentito che Google ha raggiunto la "Quantum Supremacy"? Beh... no. Per lo meno non secondo IBM, né molti ricercatori nel settore. Il perché ce lo spiegano sul blog di IBM, tra un tecnicismo e l'altro. Qui ho estratto un po' di concetti fondamentali dal testo affinché fossero comprensibili per chiunque, ma quelli veramente interessati possono anche andare direttamente alla fonte. Scrivono:
"Il termine "supremazia" è stato frainteso praticamente da tutti (al di fuori della piccola nicchia di esperti di quantum computing che sono in grado di contestualizzarla). Ovviamente deve essere incredibilmente difficile per un giornalista resistere alla tentazione di stampare un titolo che includa qualche variante di "Raggiunta la supremazia quantistica", ma la conseguenza inevitabile sul pubblico generale è la disinformazione. Innanzitutto si tratta di disinformazione perché, se teniamo conto della definizione originale di "supremazia quantistica", l'obiettivo minimo non è stato davvero raggiunto; ma, ancor di più, perché i computer quantistici non raggiungeranno MAI uno stato di superiorità rispetto ai computer classici, ma saranno in futuro in grado di cooperare con essi, dato che entrambi hanno i loro punti di forza."
Per supremazia, infatti, originalmente si intendeva il raggiungimento di un grado di sviluppo tale da consentire al processore di individuare delle soluzioni a dei calcoli che un elaboratore classico non sarebbe in grado di eseguire. Secondo i ricercatori di IBM, invece, la simulazione effettuata dal sistema di Google, è assolutamente replicabile da un computer tradizionale con anche un maggiore grado di fedeltà. Ci vorrebbero due giorni o tre, ma ce la farebbe. Stimano anche che, con un po' di ottimizzazioni, il computer classico probabilmente riuscirebbe anche in meno di due giorni.
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