Zhong Hua: Cina e Clonazione
Ormai ne avrete sentito parlare ovunque, dato che la stampa generalista ama tappezzare la rete con queste notizie: in #Cina hanno clonato due macachi a partire da delle cellule somatiche (quindi mediante il cosiddetto "metodo Dolly"). Si tratta senz'altro d'una notizia entusiasmante, a guardare il mero risultato.
Se - però, da una parte, le informazioni sono per se stesse utili, sono d'altra parte eticamente discutibili sia il metodo che l'obiettivo:
- Il metodo è descritto nell'articolo, ma (focalizzandosi sulle ripercussioni sulle cavie) va detto che da circa 60 madri surrogate sono nati 4 cuccioli (se siano pochi o tanti sta a voi deciderlo), di cui 2 morti di lì a poco (derivanti da cellule somatiche adulte) e 2 ancora vivi ed apparentemente sani (derivanti da cellule somatiche di feto), che sono rappresentati in foto, ovvero Zhong Zhong e Hua Hua.
- L'obiettivo è "produrre" batterie di primati aventi identico genoma così da sfruttarli per testare farmaci in vivo. È giusto sottoporre dei primati (o in generale degli animali superiori) a questa forma di manipolazioni riproduttive? E se lo è, quali sono i limiti?
Gli autori della ricerca sostengono che test sugli umani sono assolutamente fuori discussione. È lecito insistere su test in vivo sui primati come fanno in Cina? In #Europa abbiamo (quasi) smesso da tempo (facendo il paragone con la realtà cinese). E sì, è vero che abbiamo potuto in quanto disponiamo di molte alternative, ma è anche vero che sulla ricerca per farmaci contro le neurodegenerative ci troviamo, lo si può ammettere, ad un punto morto. Un approccio fenotipico su vasta scala direttamente su primati potrebbe aiutare? E, se così fosse, sarebbe lecito tentare senza avere nemmeno idea di quanti sacrifici necessiti una ricerca di questo tipo?
Penso sia chiaro il sottotesto all'attento lettore: mia opinione è che, se per se stessa la clonazione non è minimamente un problema (e non vedo perché dovrebbe), comunque apre qualche via ad un possibile arrogante (in quanto figlio d'un antropocentrismo esasperato e aberrante) abuso della sperimentazione animale (di cui già la Cina ha dato parecchi esempi), la quale dovrebbe essere vista quale un'irrinunciabile tappa per testare farmaci già in fasi avanzate e non come un'opportunità per rinunciare ad una progettazione oculata e più attenta anche al benessere degli animali. Non si cerca di far passare il messaggio per cui l'abuso sia una conseguenza necessaria e circa automatica della sperimentazione sui cloni, ma che effettivamente questo pericolo esiste e che è nostro dovere vigilare su queste possibili derive, sperando che a Est non facciano a modo loro come di consueto.
Fonti:
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