Il Politecnico di Milano ospita un convegno sull'agricoltura biodinamica, una pseudoscienza ispirata a pratiche esoteriche
Il Politecnico di Milano ospita un convegno promosso dall'Associazione per l'Agricoltura biodinamica in collaborazione col FAI. Vi cito la locandina:
Sono urgenti:
- la convergenza delle migliori risorse verso la transizione ecologica che non lasci indietro nessuno,
- la valorizzazione dell’agricoltura ecologica in un piano generale di sviluppo dell’agricoltura italiana,
- INVESTIMENTI in ricerca e formazione per l’agricoltura biologica e biodinamica.
"E quindi?", direte. Che ti aspetti dall'associazione per la biodinamica, se non che voglia soldi per la biodinamica? Evidentemente, come me fino a qualche tempo fa, non sapete di cosa stiamo parlando. L'agricoltura biodinamica, cito Wikipedia, "incorpora anche alcuni dettami dell'omeopatia e alcune tecniche dell'"agricoltura biologica" e, con un approccio definito olistico, considera come un unico sistema il suolo e la vita che si sviluppa su di esso".
Come avrete già intuito, per fare una proporzione approssimativa, la farmacia seria sta all'omeopatia come l'agricoltura seria sta alla biodinamica. Per "seria" intendo ovviamente basata su parametri quantificabili e dati ottenuti mediante ricerche con tutti i crismi. D'altra parte abbiamo invece un insieme di pratiche tra cui una ritenuta fondamentale che "consiste nello spruzzare il terreno con "preparati biodinamici", ottenuti da letame, polvere di quarzo o sostanze vegetali, in diluizione omeopatica, oppure il preparato 500 riguardante il trattamento di corna di mucche per aumentare la fertilità del terreno".
Una review degli studi sull'agricoltura biodinamica, pubblicata nel 2013, ha concluso che "data la debolezza della letteratura scientifica e la mancanza di dati chiari che supportino l'efficacia dei preparati biodinamici, l'agricoltura biodinamica non fornisce risultati misurabili diversi da quella biologica e non dovrebbe essere raccomandata (allo stato attuale) come una pratica scientifica".
In pratica è una pseudoscienza della peggior specie fondata su pratiche esoteriche. Ma quindi perché mai anche il Politecnico di Milano dovrebbe ospitare e promuovere un evento simile?
Non ne ho idea e se lo chiede anche Elena Cattaneo, docente alla Statale di Milano, da cui sono venuto a conoscenza del problema. Lei ha infatti inviato una lettera al Rettore, ricordandogli che le università e più in generale le "istituzioni tecnico-scientifiche sono i “globuli bianchi” del Paese. In un sistema immunodepresso, dove chi ha il dovere di vigilare viene meno alla sua funzione, trovano facile spazio ciarlatani e narrazioni che condizionano le libere scelte e allontanano cittadini e politici dalla realtà".
Aprendo il link alla lettera, troverete anche la definizione di preparato 500 (o cornoletame), la cui definizione ho tralasciato per regalarvi il piacere della scoperta. Buon (si fa per dire) divertimento.
Fonti:
P.S. pare non sia nemmeno la prima volta che succede una cosa simile: Il Foglio
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