Cannabis Light: stop alla vendita dal CSS?
Leggiamo nell'articolo del Sole 24 Ore:
La quantità di principio attivo contenuta nella cosiddetta cannabis light «non è certo una dose omeopatica«, e può comunque causare danni alla salute soprattutto nei giovani. Lo afferma il farmacologo Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, commentando il parere del Consiglio superiore di sanità , di cui è membro, su questi prodotti. «Una concentrazione dello 0,2%, che può arrivare anche allo 0,6%, non è una dose omeopatica, può avere degli effetti sulle persone, non si può dire che sia innocua. Questo è valido soprattutto per i giovani, il cui cervello è ancora in formazione ed è quindi ancora più sensibile a questo tipo di sostanza...
Per riassumere le tesi espresse complessivamente nell'intervista:
- ci si preoccupa per gli adolescenti, dato che il loro sistema nervoso non è del tutto sviluppato e potrebbe risentire anche di moderate dosi di THC
- ci si preoccupa perché potrebbe fungere da "droga leggera" che induce all'utilizzo di "droghe pesanti"
Ma seriamente? Va bene: ha sensissimo non venderle ai minorenni, ma per il resto? È un'immensa ovvietà il fatto che se fumi qualcosa non ti farà bene, per il semplice fatto che i prodotti della combustione sono potenzialmente cancerogeni. Bene, ma vale anche per le sigarette, eppure sono monopolio di stato.
Ha senso pensare che possa far male il THC, anche se le ricerche sono discordanti, ma è dimostrata in mille modi una tossicità sensibilmente inferiore a quella dell'etanolo, eppure le bottiglie di vodka le puoi comprare al supermercato.
La distinzione tra droghe "leggere" e "pesanti" è una zavorra ideologica così vecchia che fra poco potremmo definirla vintage ed è assolutamente priva di senso: non è la sostanza in sé che induce il passaggio da una "droga" all'altra, bensì sempre una condizione psicologica difficile per la quale l'individuo tende ad evadere dal reale in maniere sempre più "intense", giungendo in certi casi a fare uso di eroina, magari. Ma il soggetto può giungere allo stesso non auspicabile traguardo passando anche per l'alcool o per le caramelle gelèe. Eppure nessuno proibisce la vendita di questi due prodotti. Per non parlare di quanto sia idiota fingere che l'erba non sia facilissima da reperire per strada e che quindi, pur ammettendo una errata tesi di partenza, comunque non avrebbe senso la conclusione cui il direttore del Mario Negri di Milano giunge nell'articolo. Infine è ancora più ridicolo fare questo ragionamento NON con le infiorescenze ad elevato contenuto di THC, bensì con quelle che praticamente ne contengono una quantità ininfluente.
P.S. A me fondamentalmente frega molto poco di questa cannabis light, però invito chiunque stia leggendo a mettersi nei panni di coloro i quali hanno di recente investito in una attività correlata qui in Italia e - anche - sulla sensatezza di base di questo modo approssimativo di regolamentare le sostanze.
Fonti:
Photo by Drew Taylor on Unsplash
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